“DREAMERS” – Nardini Editore, Firenze 12 sognatori: oggi, Pier Paolo Pasolini

«Realizzare un film del mio sogno lo considero un atto d’amore. Non tanto verso me stesso, quanto verso lo spettatore».

“Dreamers”, 12 sognatori: oggi, Pier Paolo Pasolini

Pier Paolo Pasolini (Bologna, 5 marzo 1922 – Ostia, Roma, 2 novembre 1975), poeta, regista, sceneggiatore, scrittore, attore e drammaturgo. Culturalmente versatile, si distinse in numerosi campi, lasciando contributi anche come pittore, romanziere, linguista, traduttore e saggista.

Prima di scrivere questo sogno…

Prima di scrivere questo sogno ho guardato diversi film diretti da Pasolini seguendone le sceneggiature (“Per il cinema”, Mondadori, 2001): non mi ero mai cimentata, ma per il nostro Artista avrei potuto. E dovuto.

(…) ho mantenuto nella sceneggiatura l’effettiva tangibilità in cui l’ho consumato (…) Mi spiego. Il dormiente abita uno stato di inconsapevole sincerità, ed ogni suo gesto ha quindi una naturalezza anche strana, lievemente assurda e sicuramente fuori dalle regole, ma proprio per tale ragione bellissima. Modificarlo avrebbe significato deturparne le immagini e il senso delle immagini, quanto dei dialoghi, e questa è una cosa orribile, insopportabile.

I sogni non si possono tradurre, neanche per approssimazione (…).

(…) Realizzare un film del mio sogno lo considero un atto d’amore. Non tanto verso me stesso, quanto verso lo spettatore, creandogli la sensazione di essere dentro le cose, nella profondità concreta di quell’inconfessabile che nasce in un altrove “mentale”, e può fare anche un po’ paura. Forse per questo, per non farmi e non fare paura, intendo, il mio è iniziato con una canzone (…).

Come vedete, “Pasolini” spiega tutto nella Nota introduttiva (più in basso troverete un estratto che precisa addirittura meglio), anche il perchè della canzone…

Pasolini dorme
Pasolini scrive

La canzone di Pasolini

Bella vero, una sigla di apertura al sogno. Che fosse originale, però.

Le parole non mi spaventavano, la musica sì: non suono nessuno strumento. A venirmi in soccorso è stata “la notte”, durante la quale, dormendo, mi ha accompagnata una melodia. Così, all’alba, ho scritto il testo e l’ho cantata (al telefono, buttandoli giù dal letto di domenica alle 7) al mio editore e a un mio amico polistrumentista e cantautore, Claudio Baldocci, invitando quest’ultimo a casa (vieni il prima possibile!) per l’arrangiamento armonico.

Eccoci al lavoro.

Qualche giorno dopo, Claudio e suo figlio Gherardo hanno provveduto a suonare, cantare e registrare “La canzone di Pasolini”.

Gherardo e Claudio Baldocci
Ennio Bazzoni
Io, Bazzoni e Baldocci
Ennio Bazzoni e io

Una scelta seducente

E veniamo alla sceneggiatura.

(…) Non ho molto altro da aggiungere se non che la scelta seducente di farne una sceneggiatura e non un romanzo, al quale il sogno avrebbe comunque potuto prestarsi benissimo (…) ma che si sarebbe indirizzato per forza di cose a un pubblico borghese, è dipesa dalla mia sensibilità verso le “masse”, le “masse proletarie”, peraltro certamente oggetto di questa rappresentazione dove io mi sono “scritturato” come attore protagonista (…)

Ecco l’estratto di cui vi parlavo: Pasolini non dimentica mai le “masse”, che non leggerebbero un romanzo.

Pasolini attore
Pasolini attore

PRIMA PARTE – Scena 2

Riassumere qui il sogno in sceneggiatura sarebbe impossibile (chi non ha ascoltato la canzone, lo faccia, è indicativa di molte cose…). Si tratta di una strada lunga, interrotta da risvegli, con un Pier Paolo che si muove non solo nello spazio, ma anche nel tempo.

Per farvi meglio capire, riporto una scena della PRIMA PARTE.

Scena 2. PARTO AL TAGLIAMENTO

Esterno. Prima del tramonto.

Figura intera di Susanna Colussi (mia madre) che cammina verso il fiume. È giovane e nuda, nella meravigliosa pienezza della gravidanza. Si accarezza il ventre ingrossato (…) mentre uno spasimo di sofferenza le contrae il viso (…)

Susanna arriva al fiume e si distende sulle pietre lisce, immergendosi. Dal sesso, in primo piano, lungo le gambe lisce scende un fiotto d’acqua calda e rossastra, che va a confondersi con quella gelida del Tagliamento.

Campo stretto sull’interno di un utero dove ci sono io, che sento l’acqua abbandonarmi con un senso di dolore. Stavo bene nel ventre materno (…) ma ora mille fitte mi spingono in fuori, dove c’è troppa luce accecante e rumore ovattato di piccole cascate.

Figura intera di mia madre che strappa il cordone ombelicale coi denti e prende me neonato tra le braccia.

Esplode “Si dolce è ’l tormento” di Claudio Monteverdi. Dilegua lentamente.

SUSANNA COLUSSI (tra lacrime di gioia) Pier… Paolo. Benvenuto Pier Paolo.

A questo punto, in campo stretto, la scena cambia in maniera rapida e ineluttabile, come sempre nei sogni.

Susanna Colussi e Pasolini
Pasolini e Susanna colussi

“Il sesto comandamento”

La scena cambia, anzi, le scene cambiano. Mutano le ambientazioni, i soggetti, ma, soprattutto, età, azioni e situazioni.

Titolo: “Il sesto comandamento”. Non fornicare. Non commetterre atti impuri.

Ce ne saranno, nel nostro sogno/sceneggiatura. D’altronde lo stesso Pasolini ci dice che l’erotismo è una cosa bellissima, un elemento della vita che nell’arte ha diritto di cittadinanza come qualsiasi altro (…). “Abbiamo” dunque dato al sesso il suo sacrosanto diritto di cittadinanza, in più luoghi, con più personaggi e sempre il nostro Artista.

Un brano, piccolo piccolo…

(…) Primo piano di quattro mani sulla mia nuca indifesa e la mia schiena, sotto la camicia, verso il basso, giù, sempre più giù; sento le dita, e il loro odore, che sa di quella stessa periferia e del vuoto di giornate passate nel bisogno, nella fame. Li immagino come esseri favolosi, senza radici, senza senso, colmi di significati dubbi e inquietanti; dotati di un fascino potente nei visi scoloriti e irregolari, sporchi e bruciati dal sole come il cespuglio che ci nasconde. I petti magri come quelli di un Cristo sulla croce. Mi piego ancora; allo stesso ritmo delle loro dita sposto la mano sulla mia virilità piena, avanti e indietro.

Emetto un gemito voluttuoso. Lo sfogo della mia libidine spruzza ovunque sulla terra brulla intorno; quasi mi manca il respiro (…).

Davvero una piccolissima “degustazione”, ovviamente c’è ancora tanto, molto eros e libertà: non sarebbe Pasolini, altrimenti.

Pasolini nudo

Dall’acqua all’acqua

Ma c’è anche qualcosa che “riconduce”, e infatti io lo definisco un sogno che va “dall’acqua all’acqua”. Quella gelida del Tagliamento s’è vista. Per quella di chiusura e tutte le vicende dell’Artista lì “dov’eran tanti amici e anche no”, leggiamo “Dreamers”!

*Siamo nell’ottobre 1975 e nessun film sarà realizzato con questa sceneggiatura. Pasolini verrà brutalmente assassinato la notte fra l’1 e il 2 novembre di quello stesso anno.

Per leggere l’articolo sui “Dreamers” mariarosariaperilli.com/i-miei-libri/dreamers/

Per leggere l’articolo su Giacomo Leopardi mariarosariaperilli.com/2022/06/25/dreamers-nardini-editore-firenze-12-sognatori-oggi-giacomo-leopardi-2/

Per leggere l’articolo su Agatha Christie mariarosariaperilli.com/2022/06/23/dreamers-nardini-editore-firenze-12-sognatori-oggi-agatha-christie/

Per leggere l’articolo su Fernando Pessoa mariarosariaperilli.com/2022/06/30/dreamers-nardini-editore-firenze-12-sognatori-oggi-fernando-pessoa/

Per leggere l’articolo su Franz Kafka mariarosariaperilli.com/2022/07/03/dreamers-nardini-editore-firenze-12-sognatori-oggi-franz-kafka/

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