Quando ce n’è “per tutti i gusti”: libri Nardini editore, le novità da leggere in vacanza.

Con Calvino diciamo…

Il Buon Lettore aspetta le vacanze con impazienza. Ha rimandato alle settimane che passerà in una solitaria località marina o montana un certo numero di letture che gli stanno a cuore e già pregusta la gioia delle sieste all’ombra, il fruscio delle pagine, l’abbandono al fascino d’altri mondi trasmesso dalle fitte righe dei capitoli.
(Italo Calvino)

Secondo alcuni recenti studi, oltre un italiano su due (52%) decide di leggere almeno un libro durante le vacanze. Sotto l’ombrellone, davanti a un bel panorama alpino o sulle rive di un lago, i libri diventano compagni perfetti e aiutano sicuramente a eliminare lo stress accumulato. Su internet ci sono molti articoli come questo, e vanno a consigliare testi molto famosi, il giallo del tale scrittore da settimane in testa alle classifiche o il romanzo della francese che vende milioni di copie, invece io voglio consigliare libri, editati dalla Nardini di Firenze e “per tutti i gusti”, che se pur non vendono milioni di copie e non svettano in testa a nessuna classifica, restano però egualmente validi. Insomma mi muovo in controtendenza, e completamente visto che i primi di cui vado a parlarvi sono di poesia.

Non vi piace la poesia? Leggendo questi, cambierete idea

“Un tentativo di gioia”, di Giovanni Granatelli. Titolo che porta a immergersi nel canto ancora prima di iniziarne la lettura, questa una strada a volte luminosa, a volte in ombra, compiuta attraverso i versi del poeta. Sa esso prenderci per mano e farci attraversare il mondo, toccarlo con mano diversa e realistica. Perché siamo tutti fragili, ma egualmente tutti, sempre, alla ricerca della bellezza.

“Undici”, di Luca Cedrola. Quando hai undici anni e scrivi la tua prima poesia. Poi la leggi a tuo padre. Il suo sguardo ti rimarrà sempre dentro, occhi negli occhi. Così nasce il percorso di Luca Cedrola, continuamente votato, come nella migliore tradizione, alla ricerca della parola. Qui compiuta, e bellissima. Una parola che dice, offre, insegna, seguendo la perfezione lirica.

E adesso passiamo alla narrativa

“Cuore blu”, di Barbara Guanella. Romanzo, nel vero senso del termine, scritto da un’autrice che, seppur ancora giovane, è già ottima penna. Con lei incontriamo Natalie, diciottenne rimasta incinta da una violenza, sentiamo il suo dolore, lo viviamo. Così come le sue risalite, le sue consapevolezze e accettazioni. La vita sa essere dura e Barbara Guanella ne tratta uno dei temi più difficili attraverso una scrittura delicatissima, riuscendo a coinvolgere il lettore grazie alla passione trasmessa e attraverso la quale ci ricorda che per ognuno di noi c’è sempre un domani, lì in attesa. Un domani di speranza, e di rinascita.

“La ricamatrice di Bayeux”, di Claudia Ryan. Appassionati del romanzo storico? Non potete farvi sfuggire questa storia, allora, che prende spunto dall’arazzo di Bayeux, straordinario capolavoro medioevale, e ci conduce nell’anno 1075. A Canterbury, Melisenda, con la lunga tela da ricamare che racconti come William, duca di Normandia, sia diventato re d’Inghilterra. Ma c’è anche il conte Aldwig, che ha direttamente vissuto gli eventi da rappresentare. Sentimenti conditi da qualche mistero, per tornare indietro nel tempo e, tra battaglie e intrighi, godere un racconto decisamente affascinante.

Ancora narrativa

“Il canto delle Aganis”, di Claudio Aita. Non so voi, mai io ho molto amato Sgorlon. In questo romanzo (scritto in friulano e in italiano) che definisco di “ambientazione” ritroviamo proprio la terra di Sgorlon e richiami intensi, a cominciare dal nome dei protagonisti, Eliseo e Rita, gli stessi adoperati dal grande autore in “Prima di sera”. Claudio Aita ha la capacità di trasportarci all’interno di una storia che si legge d’un fiato ed è di delusioni, ritorno a una vita semplice, mai dimenticata, ma anche di soddisfazioni finalmente raggiunte, di un amore che aiuta e guarisce ferite profonde. Tutto infatti scorre, come l’acqua, e le Aganis, che proprio dell’acqua sono le ninfe, sanno certo essere perfide, ma anche dolcissime. In fondo, hanno il potere di far sognare i bambini.

“Achtung mon amour”, di Carlo Ciatti. Ed eccoci al giallo-noir, il genere che piace un po’ a tutti, con questa storia, che si svolge tra Fiesole e Firenze in due periodi storici diversi: Giovanni Cappelli, intraprendente commissario affascinato “dai fatti del passato”, indaga su un omicidio commesso nel settembre del 1943, e lo fa in maniera assolutamente originale, ossia “ascoltando” e “ricostruendo attraverso l’immaginazione”. Alternanza di tempi e personaggi per una soluzione inaspettata e, credetemi, anche un po’ romantica.

Segnalo, infine, due testi di saggistica

“La Carta Manden”, di Massimo Conti, un libro scritto e pubblicato per far ritrovare la storia gloriosa dei grandi Imperi africani, ormai sostituita dall’immagine dell’Africa selvaggia che dilaga in Occidente, e ricordare come la Carta Manden, ossia l’insieme di norme giuridiche costituito nell’Africa mandinga del XIII secolo sia oggi Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità presso l’UNESCO.

“Arrigo Benevenuti”, l’uomo, il compositore, il didatta” a cura di Paolo Somigli. Lo confesso: prima di questo libro non conoscevo il compositore fiorentino Arrigo Benvenuti e incontrarlo nelle pagine che ce lo raccontano è stato molto interessante. Dai saggi agli interventi, dai ricordi alle testimonianze. Descrizioni a tutto tondo per un bagno di cultura. Garantisco.

Non resta che scegliere!

A questo punto, non resta che scegliere in base alle proprie preferenze. D’altronde, come dicevo sopra e come ora avete potuto constatare di persona, con Nardini editore quest’estate ce n’è “per tutti i gusti”. Ma proprio tutti.

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