La recensione
Davide Galimberti – ricco imprenditore milanese, con una famiglia che si direbbe “bella”, dalla struttura tradizionale (anche se c’è un figlio che il padre non accetta e finisce anche per cacciarlo di casa), personaggio perfettamente inserito nella società bene della città – nella noia del tran-tran familiare, quantunque la moglie Roberta sia ancora una bellissima donna, quasi con indifferenza inizia a chattare sul suo PC, più che altro per riempire i tempi morti di una vita del tutto “normale”, che non per una effettiva curiosità o interesse.
Una sera, sfogliando e navigando sui vari siti, si imbatte in una donna, Maria Sole, che attira la sua attenzione. In verità, per quanto indubbiamente molto carina, in concreto potrebbe sembrare una “femmina come le altre”; però c’è qualcosa in lei che lo attrae: lo sguardo, le movenze, quell’aria di mistero che traspare dal suo volto. Entra nel suo profilo: nota che è di Firenze, nota blogger e influencer; le chiede l’amicizia, che lei concede, tuttavia dopo aver constatato in lui, oltre a un gradevole aspetto, una prorompente personalità, per quanto solo immaginata.
Lei, 55 anni, è moglie di un primario ospedaliero, divorziato e con una figlia avuta nel primo matrimonio, ma con la quale Maria Sole ha un ottimo rapporto. Tutto sommato si direbbe una donna soddisfatta e realizzata nella vita. Però anche lei vive un periodo di sostanziale noia, giustificabile anche dal fatto che ormai ha alle spalle oltre 20 anni di matrimonio, che pur appaganti, inesorabilmente prestano il fianco alla stanchezza, allo sfilacciamento della fantasia: che è un po’ il collante indispensabile di un rapporto sentimentale. I due, Davide e Maria Sole, iniziano a chattare, si scambiano le ovvie confidenze, e a poco a poco scoprono una reciproca invincibile attrazione fisica, nonché sentimentale. La chat diventa una malattia alla quale non riescono a rinunciare, e cercano tutte le occasioni possibili per essere lì, davanti allo schermo, scambiarsi le confidenze, ma anche appagare alcune fantasie voiyeristiche.
Naturalmente, dopo un poco non si accontentano più solo della chat: il bisogno di conoscersi diventa impellente, anche se vivono entrambi il timore che la conoscenza diretta possa riservare delle sorprese: un conto sono le immagini nel fondo di
uno schermo, altra cosa la realtà. Non sarà così; anzi, la realtà è anche superiore
alle più rosee aspettative: lei effettivamente è una bellissima donna, più di quanto appariva nello schermo; anche brillante, e con quel tocco di mistero che la rende ancora più affascinante. E lui, nonostante i suoi 59 anni, non tradisce affatto le aspettative di lei: aitante, attraente, dalla forte personalità che emana sia dall’aspetto che dal portamento.
Logicamente non possono che finire a letto; e lì verificare anche la loro reciproca esuberante sensualità, certamente acuita dalla precedente noia familiare. Escogitano tutte le opportunità per incontrarsi, in parte a Firenze, ma anche a Milano.
Ecco, però, che la moglie di lui, Roberta, messa in campo la naturale immancabile intuizione femminile, ivi compresi tutti gli accorgimenti del caso, scopre la tresca dei due. È un colpo duro per lei, che vede traballare il porto sicuro della “famiglia”: questa nella sua accezione di normalità e simbolo sociale. Proprio per questo, passato il primo momento di rabbia e sconforto, decide di passare al contrattacco: affronta lui e lo mette di
fronte alle sue responsabilità: o lei e la famiglia; oppure l’altra. Comunque non si limita solo a questo: fa le opportune ricerche e perviene all’identità e perfino al recapito del marito di lei, il professor Alessandro Ardinghi, al quale (del tutto ignaro e fidatissimo
della moglie) rivela freddamente la situazione. Lo sollecita anche a prendere le decisioni che ritiene opportune, al fine di fare chiarezza circa le intenzioni dei due, con riflesso per le rispettive famiglie.
Davide Galimberti vive un momento di indecisione e confusione: da un lato non vuole
rinunciare all’amante, con la quale sta vivendo un periodo di esaltazione sentimentale e fisica, forse il momento più bello della sua vita; dall’altro, però, teme di perdere quel “porto” sicuro, che è la famiglia, con riflessi anche riguardo il ruolo che ricopre in società. Pressato da un amico e collega di lavoro, quasi come una specie di moto di inerzia della mente, scrive un messaggio lapidario a Maria Sole: “Mia moglie sa tutto. Non cercarmi più”. Aspetto, questo, che ci rivela la sostanziale “miseria” dell’uomo, debole e quasi senza più forza di volontà, allorché vede traballare quella condizione conformistica che, come dicevamo prima, rappresenta la famiglia in una società ancorata a certi schemi.
Fine della storia? No. Ma noi non ci addentriamo oltre nel resoconto della trama del romanzo, che deleghiamo al lettore il compito di scoprire il finale. Che, neanche a dirlo, sarà anche alquanto sorprendente.
La nota critica
Fatta questa premessa, ci corre l’obbligo di parlare dell’opera dal lato squisitamente letterario. E anche qui partiamo con una premessa: conosciamo personalmente l’autrice, sia dal lato personale – avendo noi, in qualità di Presidente di Giuria, avuta l’opportunità di esaminarla e premiarla in diversi concorsi, e di conseguenza conoscerla direttamente – e sia dal lato letterario, avendo letto non solo le opere presentate ai vari concorsi, ma anche libri da lei pubblicati: i romanzi Nero Vanessa e Le finestre di fronte , nonché il pregevole libro di poesia Nuda in tacchi, alcuni dei quali da noi anche recensiti.
Non ribadiamo qui il giudizio positivo che ci siamo fatti di lei e debitamente espresso nelle sedi di competenza. Ma non possiamo neppure sottacere le peculiarità che la distinguono, nel caso specifico dal lato narrativo. Appunto: stile sicuro, caratterizzato da grande padronanza discorsiva, dialogica e tecnica, con un linguaggio forbito e ricercato, però per nulla pesante; infatti, i libri di Maria Rosaria Perilli – e questo in particolare! – si leggono d’un fiato, pur con le predette peculiarità: queste che tratteremo più diffusamente appresso e che nella sostanza rappresentano la cifra espressiva e caratterizzante dell’autrice.
Come accennato, noi abbiamo letto i suoi precedenti romanzi Nero Vanessa e Le finestre di
fronte; e l’elemento che noi maggiormente rilevammo fu l’aspetto psichico dei personaggi,
rappresentato dall’autrice, sia che fossero protagonisti o semplici comparse.
Ebbene, nel presente romanzo l’aspetto psicologico dei vari personaggi viene ancor conclamato ed è quello che maggiormente lo caratterizza: un’analisi da scansione quasi chirurgica, dove vengono messi in rilievo pregi, difetti e peculiarità mentali di ognuno,
prospettandoci di essi una fotografia nitida, che definiremmo da poster. Infatti, tutti i personaggi che si muovono nel libro, anche quelli di contorno, te li vedi davanti persino nei loro tratti somatici, oltre che sentimentali e psicologici. Tutto questo, ossia l’aspetto psicologico preminente e caratterizzante del romanzo, lascerebbe pensare a una lettura difficoltosa, pesante, forse anche un tantino noiosa. Niente affatto! E qui pensiamo sia la maggiore qualità e “grandezza” dell’autrice: saper dipingere i personaggi, senza appesantire la lettura; che di fatto scorre veloce, senza pause, senza soluzione di continuità, fino alla fine. Per chi ama la lettura – e qui intendiamo quella “buona”, di effettivo valore letterario – questo romanzo non dovrebbe assolutamente mancare nella propria biblioteca. Ovviamente da conservare a lettura avvenuta.
Concludendo, dopo questi libri citati – e questo in particolare – da annoverare nel giusto termine di “qualità” (forse anche capolavori), auspichiamo che l’autrice continui a deliziarci con altro opere di siffatta natura, sicurissimi come siamo della loro indubbia bontà letteraria.
Novembre 2023.
Giovanni Di Girolamo
Per acquistare il libro:
/https://www.nardinieditore.it/prodotto/una-femmina-come-le-altre/